Facebook, wikipedia, youtube, forum e chi più ne ha, più ne metta…
…ma sei davvero sicuro di ottenere sempre le risposte giuste?
In natura gli animali nascono con dei mezzi per difendersi: possono essere artigli, zanne, veleno o corna.
Ma noi non siamo tigri, serpenti, leoni o rinoceronti: siamo UOMINI.
Abbiamo perso la conoscenza innata delle nostre armi a favore della cultura.
In poche parole siamo sostanzialmente definiti dalle informazioni e dalle abilità che possiamo apprendere e alle quali possiamo avere accesso.
Ti faccio un esempio, tanto per capirci meglio: ogni animale viene al mondo con gli strumenti adatti per sopravvivere nel suo ambiente così qualsiasi castoro è in grado di costruire una diga, qualsiasi stambecco sa perfettamente come scalare una montagna e qualsiasi tigre sa combattere: queste per loro sono abilità innate.
Ma se un uomo vuole costruire una diga, deve studiare…
…se vuole scalare una montagna, deve conoscere: nodi, tecniche e procedure…
…e se vuole combattere deve addestrarsi.
In poche parole: dobbiamo imparare le cose giuste per ottenere i giusti risultati perché abbiamo scambiato la specializzazione innata con infinite possibilità.
Ti sei mai chiesto però qual’è il rovescio della medaglia?
Se da un lato potenzialmente non esiste limite alla crescita dell’uomo dall’altra parte ci sono però due aspetti negativi:
per prima cosa, senza studio e allenamento non sappiamo fare niente e per seconda cosa se un uomo ha accesso a informazioni sbagliate, farà scelte sbagliate.
Le arti marziali sono un’info-prodotto
Molti sentendo questa mia affermazione storcono il naso.
Eppure è la pura e semplice verità: un insegnante che ti vende un corso ti sta trasmettendo la sua conoscenza e ti sta vendendo delle informazioni.
È la bontà di queste informazioni a fare la differenza.
Quando finisci nelle mani di un ciarlatano delle arti marziali stai acquistando informazioni sbagliate e quindi potenzialmente pericolose per la tua salute.
Mi piacerebbe dirti che nel mondo delle arti marziali le informazioni sono tutte buone ma la verità è che purtroppo il mondo delle arti marziali è talmente pieno di personaggi loschi, di bugie e cazzate che gli americani hanno addirittura coniato il termine BULLSHIDO per definire questo genere di pratica.
Hai capito bene: è l’incrocio tra la parola giapponese Bushido (la via del guerriero) e la parola bullshit (letteralmente merda di toro, l’equivalente della nostra “stronzata”).
La difesa personale è solo Bullshido?
Per fortuna no…
…ma va comunque detto per correttezza che la maggior parte dei corsi di “difesa Personale” che ci sono in giro sono Bullshido.
Nella difesa personale si cerca di insegnare alle persone il modo migliore per reagire positivamente a situazioni di pericolo e per fronteggiare degli aggressori determinati a fare del male.
Si tratta, quindi, di trovare un modo verosimile per simulare qualcosa che potrebbe succedere nel mondo reale.
Per poter gestire in modo onesto un corso di difesa personale servono moltissimi anni di preparazione perché non basta conoscere un solo stile ma occorrono tante competenze e abilità diverse.
Si va dalla capacità di combattere a mano nuda a quella con armi, dalla conoscenza di tutte le aree del combattimento alla capacita di gestire lo scontro con più persone.
Inoltre servono una didattica strutturata, dei programmi progressivi e soprattuto occorre essere anche un bravo insegnante: capace di spiegare e dare le giuste correzioni.
Come puoi ben capire non sono cose che si imparano velocemente: io, per esempio, ci ho dedicato vent’anni di studio con alcuni dei migliori maestri internazionali e ancora oggi continuo a studiare per mantenere al massimo livello la qualità dell’insegnamento.
Non tutti gli insegnanti, però, hanno voglia di fare il giro lungo e onesto…
…la maggior parte di questi preferiscono usare scorciatoie perché non sono interessati a dare vera formazione ma solo ad usare la difesa personale per arrotondare.
Il problema, infatti, è che la maggior parte dei corsi, invece di prepararti a uno scenario verosimile, sono un tentativo maldestro da parte di persone poco preparate di fare qualche soldo facile.
Questi corsi essendo gestiti da insegnanti poco preparati sono solo la brutta imitazione di un corso vero.
Sembrano verosimili agli occhi dell’inesperto perché trasmettono finta sicurezza grazie all’uso di coreografie ma in questi “corsi-recita-teatrale” oltre all’apparenza non c’è niente.
Questo vuol dire che le situazioni simulate in questi corsi di difesa personale non corrispondono per nulla alla realtà ma sono solo delle pagliacciate che illudono l’allievo di poter reagire secondo uno schema prefissato.
Queste tecniche false come una banconota da 37 euro, nel mondo reale servono solo per fare qualche coreografia quando bisogna promuovere il corso di difesa personale davanti ad altri sprovveduti: come per esempio sul palco della sagra del paese, alla manifestazione dentro al centro commerciale o alla festa dello sport.
Luke, tu ignori il potere del lato oscuro!
Purtroppo il problema del Bullshido non finisce con gli insegnanti impreparati.
Il secondo motivo per cui la maggior parte dei corsi di difesa personale sono spazzatura è che anche una grossa fetta degli insegnanti competenti pur di riempire la palestra insegnano allo stesso modo degli insegnati-cialtroni.
Tutti sanno che con il sistema a coreografie si fanno più soldi che dicendo la verità e così anche tanti insegnanti che avrebbero i numeri per insegnare onestamente finisco per venire sedotti dal lato oscuro…
…il lato oscuro della difesa personale è molto seducente perché promette più soldi facili e tanti allievi.
E’ difficile fare soldi con la verità
La realtà di un’aggressione è molto più dinamica e pericolosa di quanto un inesperto possa immaginare.
Per iniziare ad annusare la difficoltà di contrastare qualcuno che non è collaborativo basta provare a combatterci contro.
Bastano pochi minuti di sparring per capire quanto sia difficile gestire le variabili del mondo reale e quanta preparazione occorra per tenere testa ad un avversario determinato.
Insegno alla gente a combattere da 13 anni e ti assicuro che nessun principiante è mai davvero pronto la prima volta che mette i guantoni…figuriamoci per strada dove le cose sono ancora più dure.
La maggior parte della gente ha paura del confronto e passa la vita a scappare da sfide del genere…
…per cui di sicuro i soldi facili non si fanno preparando gli allievi in modo veritiero.
Se vuoi fare soldi facili devi vendere il corso di difesa personale a quante più persone possibili:
…anche a gente come la signora Giuseppina che ha 40 anni e assomiglia a una balena spiaggiata.
Ma come fai a farlo se dici la verità?
….se nel tuo corso si fanno simulazioni realistiche?
…se insegni a combattere?
…se in lezione fai fare sparring anche contro più avversari?
Semplice: NON PUOI!
Anche un bravo agricoltore non può far crescere il grano sopra le pietre
Mi spiace essere sempre io quello che rovina la festa ma:
la difesa difesa personale non è adatta a tutti…
…e vendere corsi di auto difesa a tutti non è democrazia o altruismo: è truffa!
Sarebbe come illudere la signora Giuseppina che, portandola sulla giostra per bambini a forma di moto che si trova fuori dal supermercato, in pochi mesi sarà in grado di vincere una gara del moto mondiale dando le banane anche a Valentino Rossi.
Basta con le bugie da finto buonismo: non siamo tutti uguali!
Siamo tutti esseri umani e siamo tutti uguali dal punto di vista giuridico (abbiamo gli stessi diritti e doveri) ma non siamo uguali dal punto di vista delle potenzialità fisiche e caratteriali.
Non è questione di meglio o peggio ma ci sono dei limiti che bisogna saper riconoscere…
…e certe esperienze così come certi percorsi, semplicemente, non sono adatti a tutti.
Se ci pensi bene non c’è niente di strano perché negli ambienti competitivi la selezione naturale è sempre presente.
E’ vero nel mondo accademico, nel mondo lavorativo e nello sport.
Ma i soldi facili si fanno vendendo la difesa personale a tutti.
E per vendere la difesa personale a tutti basta creare una bella recita teatrale partendo da scenari fissi come un coltello puntato alla gola, un presa al polso, un pugno preordinato o cavolate del genere.
Più di mille parole vale il video qui sotto dove perfino Jim Carrey si è divertito a prender in giro questi pagliacci che insegnano difesa personale immaginando le aggressioni solo come situazioni preordinate.
P.s. Per quante volte veda il video: quando Jim spiega alla ragazza che lo sta attaccando in modo sbagliato casco sempre dalla sedia dalle risate!
Il video è un po’ vecchio per cui cui Jim Carrey prende in giro i praticanti di Karate (che insieme a quelli di Ju Jitsu sono stati i primi a insegnare in questo modo la difesa personale) ma se lo stesso video lo dovesse rifare oggi credo che sarebbe più verosimile se indossasse dei pantaloni mimetici o se si travestisse da veterano della guerra del golfo.
Se non ci credi ti basta guardare un po’ di video di dimostrazioni da sagra di paese di Krav Maga (o anche di altri corsi di difesa personale tenuti da personaggi vestiti soldati al fronte).
Potrai così assistere a fantastiche esibizioni di quella che affettuosamente chiamo “Krav Macarena”: coreografie tipo saggio di danza in cui invece di ballare a tempo di musica si abbattono e si disarmano avversari sul palco della festa dello sport o alla sagra di paese (c’è anche la variante: dentro al centro commerciale che non è niente male!).
Ce ne sono un bel po’ di questi video che girano su internet e i più spassosi che ho visto ultimamente sono quelle in cui lo speaker dell’evento non sa palesemente niente di arti marziali ma cerca a modo suo, mettendo drammaticità nelle parole, di descrivere le scene surreali che vede.
Per pietà dei poveri allievi, che secondo me finiscono in questi video in buona fede, non ti linko nulla ma su youTube ne trovi a bizzeffe.
Qual è l’errore di fondo?
Pensare che la realtà sia prevedibile e che le situazioni che incontreremo nel mondo esterno alla palestra siano statiche o preordinate.
Niente di più falso, nessuna situazione è uguale a un’altra.
Il business “sbagliato” della difesa personale si basa sul dare una risposta alle paure delle persone.
Sei terrorizzato dall’idea che qualcuno ti punti un coltello o una pistola alla testa?
Et Voilà, l’insegnante-cialtrone ti mostra una tecnica per liberarti da quella situazione e disarmare l’avversario.
Un approccio di questo tipo è molto più simile a un suicidio che non a un sistema per difendersi davvero:
non tiene in considerazione la finzione dello scenario, la dinamica di una vera situazione di aggressione, le variabili che potrebbero andare storte e soprattutto che questa tecnica non è connessa in modo efficiente a nessuna vera abilità da difesa personale.
Imparare una tecnica statica senza avere la capacità di trasformare questo insegnamento in qualcosa di dinamico equivale a non sapere nulla.
Di recente ho conosciuto un ragazzo che avendo letto i miei articoli e visto i miei video mi ha contattato per chiedermi dei consigli e per raccontarmi la sua storia.
Questa persona (che per sua richiesta manterrò anonima) lavora nel campo della sicurezza.
Come molti del suo settore aveva frequentato uno di quei corsi di “Krav Magia” dove per “magia” si imparano in poche settimane a disarmare a mano nuda anche i cannoni dalle torrette dei carri armati.
Dopo aver provato in lezione a disarmare pistole partendo sempre da situazioni statiche si è trovato nella realtà a dover fronteggiare una situazione reale.
I problemi sono cominciati dal fatto che il criminale non si metteva mai in una delle posizioni favorevoli proposte durante il corso e così nell’unico istante in cui il malvivente ci è andato vicino, il ragazzo, sicuro dell’efficacia del suo allenamento, ha colto l’opportunità per provare a reagire.
Ma proprio mentre provava a disarmarlo, il malvivente con l’altro braccio gli ha sferrato un pugno in faccia facendogli sbagliare la tecnica di disarmo.
In quell’istante la pistola ha sparato.
Fortunatamente in quel istante si è scoperto anche che la pistola del criminale era una pistola giocattolo (sufficientemente verosimile da essere indistinguibile da una pistola vera sotto stress) altrimenti il ragazzo sarebbe morto.
Comunque sia al ragazzo non è andata tanto bene perché è finito a KO a furia di calci e pugni sferrati dal malvivente.
Dopo il primo pugno in faccia ne sono arrivati una valanga di altri così il poveretto che aveva imparato a difendersi solo da minacce preordinate e che non aveva mai combattuto è finito al suolo in pochi secondi.
Bilancio finale: naso e 3 costole rotte, una valanga di ematomi e diversi beni derubati.
Non voglio speculare su ciò che è successo a questo povero ragazzo e per onestà voglio quindi dire che può benissimo essere che di fronte alla violenza di quel criminale, il ragazzo sarebbe rimasto sconfitto anche se avesse saputo combattere e se avesse avuto delle vere abilità…
…ma sappiamo per certo che avere studiato a memoria solo tecniche statiche (o semi dinamiche preordinate) senza aver appreso una vera abilità lo ha reso inerme di fronte alla crudezza del mondo reale.
Inoltre, aver studiato solo delle coreografie, lo ha reso non solo incapace di giocarsela ma anche incapace di stimare correttamente il pericolo.
C’è poco da dire: di fronte alle infinite variabili del mondo reale la risposta non può essere una recita imparata a memoria con compagni collaborativi.
Servono strategia, riflessi, forma fisica, condizionamento, vere abilità di combattimento e un buon insegnante.
La chiave del successo sono le abilità.
La matematica è un buon esempio:
Chi da bambino l’ha studiata sforzandosi di capirla e facendo gli esercizi con impegno e costanza ne ha ricavato un abilità e anche da adulto è capace di usarla facilmente.
Chi invece si è limitato a memorizzare risultati, copiare i compiti e soprattuto non si è mai allenato davvero: da adulto fatica a fare anche banali somme.
Se vuoi davvero padroneggiare qualcosa devi capire come funziona e allenarti seriamente fino ad interiorizzare una vera abilità.
Come il bambino impara la matematica ascoltando delle buone spiegazioni e facendo i giusti esercizi (e non usando trucchi, copiando i compiti, ecc.) anche tu similmente se vuoi diventare un guerriero hai bisogno di apprendere le vere abilità della difesa personale senza cercare scorciatoie.
Imparare a memoria qualche coreografia ti servirà solo sul palco della sagra di paese, mentre imparare un’abilità ti servirà nel mondo reale.
O per dirla con altre parole: quando padroneggi un abilità puoi risolvere tutti gli esempi che vuoi, mentre quando conosci solo qualche risultato a memoria non sei in gradi di gestire le variabili.
L’articolo continua….
Clicca qui per leggere la 2° parte del articolo.
“oggi sii umile, sorridi e allenati perché presto sarà già domani”
Alla prossima
Enrico Luciolli