Ti è mai capitato di avere un progetto entusiasmante per la testa?
A me è capitato tantissime volte.
Per esempio d’estate quando riesco a staccare per qualche giorno dalla quotidianità, mi vengono sempre in mente delle idee particolarmente appassionanti.
Ne parlavo proprio ieri con un mio allievo che fa l’imprenditore e anche lui mi ha confessato:
“A volte la routine è una trappola: capita di essere così immersi nelle cose da fare di tutti i giorni da non avere né la voglia, né la forza per tuffarsi in qualche nuovo progetto…
…ma quando si va in ferie è tutta un’altra musica”
Non so se succede anche a te, ma sia io che il mio allievo abbiamo notato che dopo qualche giorno di relax tornano sempre un sacco di energia e di voglia di fare.
A pensarci bene, per me è sempre stato così, e già da ragazzo ogni estate durante le ferie scolastiche mi venivano in mente sempre mille progetti.
Nella mia testa come per magia apparivano decine di cose interessanti da fare e ricordo che i risultati sembravano così vicini che allungando la mano mi pareva di poter toccare ciò che desideravo.
Mi capitava di entusiasmarmi per mille cose diverse:
nuovi sport, progetti per guadagnare qualche soldo, organizzazione di feste, progetti di viaggi, cose nuove da studiare o imparare ecc.
Per esempio, un estate, intorno ai 13 anni, mi è presa la fissa per lo skateboard e sognavo di diventare bravissimo.
Nella mia testa… prima ancora di iniziare mi immaginavo già i salti e le acrobazie ed ero sicuro che nel giro di poco tempo avrei compiuto delle evoluzioni da pro.
Sembrava tutto bello e facile perché in questo mio sogno ad occhi aperti:
- non c’erano mai le cadute,
- imparare era semplicissimo,
- lo skateboard non si rompeva mai,
- non c’erano le giornate di pioggia,
- c’era pieno di posti dove andare ad allenarsi,
- ecc.
Nella realtà però non è andata proprio come sognavo e le cose si sono rivelate ben più complesse.
Parliamoci chiaro, non è che imparare ad andare con lo skateboard fosse così impossibile ma si è rivelato sicuramente mille volte più difficile di come lo immaginassi e sono servite molte più ginocchia sbucciate di quelle che pensavo.
Questa stessa cosa, quando ero più giovane, mi è capitata anche con decine di altre esperienze e tutte le volte ci sono sempre rimasto male.
In alcuni progetti, addirittura le cose sono naufragate prestissimo perché finito il periodo di ferie l’entusiasmo iniziale rimaneva schiacciato sotto le difficoltà che non avevo previsto e che per giunta si andavano a sommare a quelle della vita di tutti i giorni.
Non capivo perché nel mondo reale, le cose non andassero mai come nei miei sogni…
…e men che meno capivo perché ci fossero sempre un miliardo di imprevisti.
Mi ero fatto l’idea che fosse solo una questione di predisposizione e di fortuna… e che quindi io fossi molto poco portato o molto sfortunato dato che c’era sempre qualcosa che non andava per il verso giusto.
Ripensandoci oggi però, sono certo che predisposizione e sfortuna non centrassero più di tanto e che fossi semplicemente io che non capivo come girava davvero il mondo.
Se dovessi tracciare una regola generale penso che nei miei progetti adolescenziali il mondo fosse un po’ come nei miei primi libri di fisica delle superiori.
Non è che le formule fossero sbagliate in assoluto…
…ma nel mondo reale i conti non sarebbero mai tornati perché le formule del libro (essendo per principianti) erano molto semplificate e non tenevano conto di problemi ineliminabili nel mondo reale come per esempio l’attrito.
Nel mondo reale le cose importanti non scivolano mai lisce come l’olio ma c’è sempre qualcosa che fa attrito.
Se guardo indietro penso che almeno per me questa sia la ragione principale di tutti quei progetti che non sono mai riuscito a completare.
Per dirla in modo semplice: immaginavo in maniera troppo lineare e senza pensare all’attrito.
Sai quelle cose tipo:
- domani faccio la cosa 1,
- dopodomani faccio la cosa 2,
- e tra tre giorni faccio la cosa 3
- ecc.
e poi però, quando ci provi, scopri che solo per la cosa 1 ci sarebbero voluti dei mesi?
Ecco, questa cosa mi capitava spesso anche nella quotidianità e per farti un esempio: questo errore di valutazione, l’ho fatto centinaia di volte quando si trattava di sottostimare i tempi di studio necessari per un’interrogazione.
Oggi per fortuna non è più così ma mi ci sono voluti molti anni di pratica marziale per correggere questa cosa.
Ok! Ma cose centrano le arti marziali?
Centrano eccome!
Secondo me le arti marziali sono lo strumento più efficace per sviluppare la lungimiranza che occorre per non sottovalutare la realtà, coltivare la serenità necessaria per accettare gli imprevisti e la forza di volontà per superarli.
Ok! Lo so!
Hai ragione:
Detta così sembra una pubblicità surreale come quelle anni 90 del “Mulino Bianco” in cui tutto è inspiegabilmente fantastico…
…ma non ti preoccupare perché non ti voglio nascondere niente e la realtà è che purtroppo, nonostante l’annuncio entusiasmate che hai appena letto, c’è un problema grande come una casa:
Le arti marziali non sono per tutti!
C’è uno sbarramento nel percorso per cui chi non ha sviluppato almeno i rudimenti del senso di realtà e non si è fatto un po’ di ossa con qualche altro progetto non ha alcuna speranza di accedere ai benefici di cui ti parlavo.
Nel mondo reale ci sono cose antipatiche come l’attrito e per chi non ha capito e accettato almeno in parte questa cosa e ragiona ancora con formule troppo semplificate il percorso si rivelerà un fallimento totale.
Queste persone non potranno mai accedere neanche lontanamente a quei benefici perché questi si vedranno solamente nel lungo periodo.
All’inizio e per i primi anni l’unica cosa che si vede è solo la richiesta di un grande investimento.
Per fare un esempio possiamo pensare al mondo del business in Italia dopo la seconda guerra mondiale.
In quel periodo chi aveva due soldi per aprire un attività e lavorava bene, aveva la possibilità di espandere tantissimo il proprio business fino a creare dei veri e propri imperi economici.
Io sono di Verona e da noi ci sono un sacco di esempi di imprenditori che partendo dal basso hanno fatto così: penso per esempio a Rana, a Bauli, a Tosoni, a Nicolis e a molti altri.
Era un momento d’oro per l’economia Italiana eppure non tutti i Veronesi sono diventati grandi imprenditori perché per partire era richiesto un capitale iniziale e molti anni di duro lavoro.
Trovarsi davanti questi ostacoli faceva sembrare gli incerti benefici come un miraggio troppo lontano ed è quindi logico che solo pochissime persone abbiano tentato la strada dell’imprenditoria.
Nelle arti marziali è la stessa cosa.
Come ti dicevo prima, le arti marziali non sono per tutti e anzi…
…ogni anno che passa diventano sempre per meno persone.
Il costo iniziale per accedere a questo business sta diventando sempre più per pochi eletti perché la maggior parte delle persone si sta rammollendo.
Come dei bambini viziati e capricciosi tutti vogliono solo cose veloci, facili e senza sforzo per cui è impensabile che queste persone possano ragionare in termini di investimenti nel lungo periodo.
No, non sto dicendo che sia sbagliato ragionare così o che non esista il “facile, veloce e senza sforzo” ma solo che questa cosa può andare bene esclusivamente per degli oggetti materiali e non certo per degli investimenti o per delle abilità che vuoi acquisire.
Per dirla in altre parole:
in modo “facile, veloce e senza sforzo” puoi solo spendere i soldi, ma non puoi costruire un’ azienda, non puoi laurearti, non puoi imparare a suonare uno strumento, non puoi imparare uno sport, non puoi educare un figlio o crearti una famiglia.
Per creare qualcosa di grande occorre superare la logica dei risultati immediati e iniziare invece a pensare a come investire al meglio le proprie energie e il proprio tempo.
I prerequisiti per aver successo non sono qualcosa di particolarmente incredibile:
bastano un po’ di senso di realtà per valutare correttamente gli sforzi necessari e un minimo di impegno e costanza per portare a termine il progetto.
Eppure, nonostante non sia nulla di straordinario, negli ultimi anni ci sono sempre più persone che non potrebbero mai farcela perché non solo non sanno neanche dove stia di casa “la realtà” ma addirittura “impegno e costanza” non sanno neanche come si scrivano.
Per farti un esempio:
la maggior parte delle gente che inizia a fare arti marziali crede, dopo pochi allenamenti, di diventare come Bruce Lee…
….ma ovviamente questo è impossibile…
…per cui quando le persone si rendono conto che i risultati e i benefici sono là in fondo mentre qui vicino si vedono solo fatica e impegno semplicemente mollano.
Questa è la ragione principale per cui al mondo esistono decine di migliaia di persone che hanno una cintura gialla di qualche arte marziale ma meno dell’1% di queste persone è arrivato alla nera.
Ci sono quelli che appena capiscono che è dura si demoralizzano e mollano per depressione oppure ci sono quelli che fanno i capricci e puntano i piedi a terra come i bambini dando la colpa a tutto fuorché a se stessi.
Comunque sia, entrambi inevitabilmente mollano e finiscono per essere sconfitti dalla realtà.
Ma non è tutto perduto e anche per chi ha già fallito in passato c’è ancora speranza.
Come ti raccontavo all’inizio, da ragazzo, anch’io ho avuto delle difficoltà con il mondo reale ma per me è cambiato tutto quando ho capito che realizzare un obiettivo ambizioso non era una questione di fortuna ma di impegno.
Te lo potrei sintetizzare così:
“Quando cerchi di avere successo le cose sono sempre difficili e piene di imprevisti.”
E’ sicuramente una lezione dura da digerire ma per chi è disposto ad accettarla c’è un una buona notizia:
Finché ci sarà aperta una palestra seria di arti marziali, ci puoi provare (o riprovare)…
…e chi lo sa… magari questa volta, farcela per davvero.
In conclusione
Nelle arti marziali la strada per la crescita personale è sempre spalancata per chi vuole investire perché qui tutto dipende sempre e solo dal praticante e non certo dal mondo esterno.
Le arti marziali sono un mondo ideale in cui non c’è mai la crisi economica.
Cosa voglio dire?
Semplice: a differenza del mondo del business qui c’è sempre la possibilità di fare ottimi affari perfino per chi in passato ha fallito.
Essendo legato tutto alla volontà del praticante è molto facile diventare più forti, più coraggiosi e più disciplinati.
Certo, le arti marziali non sono per tutti e occorre aver sviluppato i prerequisiti di cui parlavamo prima, ma per i pochi che hanno la capacità di accettare le difficoltà dell’allenamento il premio è grandissimo:
Non si diventa solo incredibilmente forti nel corpo e nello spirito ma anche padroni della propria vita in modo lucido e consapevole.
Le arti marziali sono per così dire l’investimento con il più alto tasso di rendimento che esista per vivere una vita felice ed appagante…
…e prima di lasciarti ho un augurio speciale per te che hai avuto la pazienza di leggere fino a qui:
Ti auguro di essere sempre un vero guerriero e di riuscire ad affrontare le sfide che la vita ti offre avendo sia il senso di realtà che l’umiltà necessaria per capire che quando la vita ti sconfigge non devi piangerti addosso ma allenarti di più.
“oggi sii umile, sorridi e allenati perché presto sarà già domani”
Alla prossima
Enrico Luciolli